sabato 30 agosto 2008

Waaalleee

Wall.E Graphic Novel in uscita a ottobre 2008 per la Disney, disegnata da Claudio Sciarrone, scritta da me medesimo.

Realizzare l'adattamento a fumetti di Wall.E è stata un'impresa. Non solo perché notoriamente gli adattamenti dei film sono un po' una rogna (cambiano la storia in progress, devi stare dietro alle milioni di correzioni che chiedono, ogni step necessita di approvazione dagli studios...) e non solo perché ero alla mia prima esperienza nel campo e per molti versi sono ancora un novellino, un novellino sfacciato, ma pur sempre un novellino. Ma perché questo film è muto.
Più o meno. Diciamo che i due protagonisti dicono due parole per tutto il film. I loro nomi.

Di solito quando si adatta un film si gioca sul dialogo, si tagliano le scene mettendo l'inizio e la fine di uno scambio di battute, riassumento, giocando con l'intuizione del lettore, perdendo le sfumature per spingere sull'intensità dell'immagine.
Il fatto è che qui le sfumature SONO il film. E renderle in un numero così limitato di tavole (48), con una struttura leggibile a più livelli e a tutte le età è stata una sfida. Una sfida bellissima, badate, io adoro lottare su queste cose, spingere al limite le potenzialità di un mezzo e scontrarmi con i miei limiti, farmi male come un cocomero lanciato a 200 all'ora contro un muro di mattoni, e poi alla fine riuscire, un poco, a passare oltre.
Riprodurre in un pugno di vignette un gesto importante come quello della mano, rendere chiara la storia senza perdere le emozioni e tutto solo con i disegni, o quasi. Sì, ci sono delle didascalie (a dire il vero ce ne sono molte di più di quelle che ho messo originariamente io ma vabbé), ma tutto è affidato principalmente alla sequenza. Non a una vignetta, ma al susseguirsi delle vignette, al loro interrompersi, al salto, alla closure che devono comunicare la storia nel migliore dei modi possibile.

Tutto questo per dire compratela e ditemi che ne pensate (ok, ve lo ricorderò a ottobre) e che non sempre il fumetto commerciale - per così dire - è affettato e realizzato con superficialità. A volte si nasconde anche lì, tra compromessi e scelte imposte, un po' di sperimentazione.



Evaaah


È uscito a giugno. Almeno in America. Qui da noi arriverà il 17 ottobre. Ce ne manca.
Io l'ho visto e rivisto mentre stavo lavorando alla graphic novel. (vedi post seguente). Poi l'ho visto ancora a San Francisco, 3 volte.
Mancavano dei pezzi quando ce lo hanno mostrato in videoconferenza direttamente dagli USA (loro fanno così, sono avanti, come direbbe mia nonna), alcune sequenze erano fatte solo con gli storyboard (disegni a mano, nonna) ma più o meno c'era tutto.
Ho letto la sceneggiatura dalla prima versione all'ultima - e in mezzo ne sono passate un bel po', credetemi. E sì, lui assomiglia paurosamente a ET e a Cortocircuito, sono identici, ma anche chissenefrega.

Wall.E è stupendo. È tornare bambini. Quando giocavi in cortile con la tua banda - io ne ho avute due o tre, una per ogni posto dove sono passato - e c'era la ragazzina figlia del vicino di casa, che avevi appena conosciuto ma già ci passavi tutto il giorno insieme, come se la conoscessi da sempre, a scavalcare muri, a esplorare rovine, a nasconderti da qualche parte fingendo di essere un cavaliere, un supereroe o qualsiasi altra cosa. Ti faceva sudare e agitare quando ti sorrideva e non pensavi a niente e vivevi e basta.
Poi vi prendevate per mano e allora era fatta. Eri il bambino più felice che ci fosse mai stato. Ecco, Wall.E è un po' così. Un film che riesce a farti piangere quando Eve e Wall.E si prendono per mano. Cioé niente parole, niente scene struggenti preconfezionate, solo una mano che prende l'altra. Una cosa così semplice e così difficile oggigiorno che fa mancare il fiato.

Poi ci sono cose su cui discutere, certo, ma ne parliamo quando esce in Italia. Per ora vi dico che è il più bello che abbia visto finora della Pixar. Parola.
Anche se sto lavorando alla graphic novel di Up - il prossimo film Pixar - e la prima parte è davvero geniale e potente (con loro è sempre così). Magari stavolta faccio un resoconto minuto per minuto del lavoro...

Intanto vi dico che nonostante l'abbia visto una marea di volte aspetto l'arrivo del mio amico Wally come una vacanza. Lo aspetto come una volta si aspettava il Natale e la pubblicità della coca-cola. Quella di 'vorrei cantare insieme a voi in magica armonia', presente?

Mai come in questi giorni mi viene da pensare a quelle mani che si tengono.
L'amore di un robot salverà il mondo, l'ho letto da qualche parte.

Speriamo.

giovedì 28 agosto 2008

La Notizia dell'Anno

Per evitare di vomitare tutta la mia inutile indignazione - non saprei cosa scegliere fra il bagnetto nella riserva del signor terza carica dello stato, il colpo di mano detto anche inculata che ci hanno fatto con la storia della Compagnia Aerea Italiana o il simpatico commento sulla razza padana che vince i giochi di Bejing - vi regalo quella che secondo me è la notizia più bella dell'anno:

Sex and the Olympic city

Tomorrow night thousands of young men and women with the most fit, toned bodies in the world will mingle for the last time before they fly home. What might they get up to?

il resto lo trovate qui

Non so a voi, ma a me ha fatto venire in mente quell'atmosfera da gita scolastica o da meeting che fa tanto dolce nostalgia. Mi sono sentito allegro, lo so è idiota, ma che ci volete fare?

Intanto mi iscrivo a qualche sport poco faticoso prendo i biglietti per Londra 2012.

martedì 5 agosto 2008

E speranza (o facciamo sparire le matite...)

The Dark Knight - quattro su cinque stelline
(spoiler advice)

"Heath Ledger è incredibile, non riesco a dimenticarmi il suo Joker"
"Già..."
"E non è perché è morto, era bravo davvero!"

"Però io non ho capito benissimo la storia del coreano, dei soldi e dei mafiosi"
"Boh, alla fine nemmeno io, però chissenefrega"
"Già, chissenefrega"

"Alla fine i cattivi vincono un po' tutti..."
"E Batman diventa cattivo..."
"Mi aspetto il Dark Knight Returns adesso, basta che lo facciano fare a Nolan e non a Miller se no ci ritroviamo con un altro clone di Sin City e credo che Spirit sia già offensivo abbastanza"
"Già, un bel DKR con un gruppo di ragazzini alla fine e un futuro migliore"
"Come sei romantico"
"Il romanticismo è morto con Rachel Dowes"
"Che botta... così si fanno i film che rompono le tradizioni"
"Già"
"Già"

Ok, al film manca qualcosa. La regia delle scene d'azione è piatta, identica a quella delle scene dialogate, la fotografia è quasi sempre piatta, anche quando non dovrebbe, e il montaggio è inesistente. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, ci sono pezzi molto lunghi in cui non si capisce perché succedono le cose che succedono, la conversione di Harvey Dent a Due Facce non è molto credibile e alla fine dei conti la regola sembra tell don't show.
Eppure.

Eppure Ledger ha creato il Joker migliore di sempre e mi perdono da solo visto che sono un adoratore di Burton (quello di una volta).
Fa una paura del diavolo (cazzo quanto lo adoro, è illuminante) e riesce a dare una risposta alla follia del mondo - al contrario di tutti gli altri personaggi. Non con il caos, no. Con la razionalità più estrema. Il Joker gioca di ingegno, con piani così perfetti da sembrare folli. Sa che Batman non lo ucciderà mai e se ne approfitta, lo giostra come un burattino; è uno sceneggiatore con un suo personaggio. È lui che fa le regole.
E adesso farò sparire questa matita. Bombe a mano, costumi da infermiera, nessuna verità o tutte le verità insieme. Il Joker è vero come le sue cicatrici, ecco perché fa paura. Reale come il barista che ci ha servito il caffè stamattina.

E poi. I Nolan hanno intuito qualcosa, qualcosa di grosso e a loro modo lo riproducono. Il modello di story classico non va più. Non funziona perché non riflette il mondo come prima. È uno dei motivi dell'insuccesso di un grande film come Speed Racer; è vecchio, almeno dal punto di vista della storia.
E allora ecco che la struttura viene smontata in mille pezzi, frantumata e - un po' come in Ratatouille - non sei mai sicuro di chi sia il tuo protagonista. In un mondo come quello di oggi speriamo davvero che arrivi un Harvey Obama a fare qualcosa. Di una fantasia come Batman nessuno ha più che una vaga fantasia, appunto.
Lo capisce per primo lo stesso Bruce Wayne. Non ci viene da sognare perché di tempo per sognare non ne abbiamo, siamo troppo informati. Vogliamo tutto e subito e che sia vero. Come Gomorra, come il telegiornale.

Solo i bambini sognano ancora gli eroi. Con loro torneranno come sono tornati dopo Don Chisciotte. Con noi ci sono solo i mafiosi che non vanno in galera, il Joker che non muore e la vaga speranza che la gente (quella delle barche), in fondo in fondo, non sia tanto brutta come sembra.