venerdì 24 gennaio 2014

THE END

Sto finendo di leggere un sacco di cose in questo periodo. Un sacco di cose stanno finendo, cioè. Come L'Immortale o Blade of the Immortal o come cavolo vuoi chiamarlo. È un fumetto, un manga. I manga finiscono. Questa è una cosa seria. I manga finiscono. Non è come con Dylan Dog con loro e non è nemmeno come con Spider-Man (che io chiamo L'Uomo Ragno perché sono vecchio e i fumetti li leggo da tanto tempo e va bene così). È un po' come con i fumetti francesi, quelli cartonati, grossi e colorati con le copertine belle che durano quattro numeri. O come le mini-serie americane o come le mini-serie bonelli solo che non sono MINI-serie. Sono serie normali i manga.
L'Immortale è finito.

Lo so che non è una cosa di cui scrivere a casa. Però. Ho iniziato a leggere L'Immortale nel 1997. Un sacco di tempo fa. C'era ancora la lira e io avevo appena finito il liceo. Capisci? Era l'anno in cui ho iniziato a fare il cameriere in un ristorante vicino a casa, l'anno della patente, l'anno dell'estate al mare in 7 in un appartamento, l'anno in cui ho litigato per la prima volta con mio cugino che eravamo migliori amici - no, non è vero, non era la prima volta, ma era la prima volta da grandi che poi non te ne dimentichi più. L'anno in cui abbiamo camminato a piedi da Rimini a Bellaria dalla notte all'alba come gli Expendables adolescenti. L'anno in cui ho deciso di iscrivermi a Lettere Moderne invece che a Medicina - pensa te che scemo. Ho iniziato a leggere L'Immortale nel 1997 - non avevo mai visto dei disegni così - e l'ho finito di leggere nel 2014. Diciassette anni. Diciassette anni a leggere un manga. Non ho mai letto una cosa così spietata e così leggera allo stesso tempo, sai? Ha sempre avuto una crudeltà perfetta, estetica, fisica. Non è mai entrato sotto le costole, non ha mai toccato il cuore segreto delle cose, ma chissenefrega. Era perfetto. Non usciva mai perché Hiroaki Samura, l'autore, impiegava un sacco a disegnarlo. O almeno credo che fosse questo il problema, non ho la pretesa di capire questo genere di cose. A volte passavano tre mesi, a volte di più tra un volumetto e l'altro. Eppure ogni volta che usciva io ero felice.
L'Immortale è finito.

Ironico per uno che non può morire, no? L'uccisore di cento uomini, Rin, Makie, Magatsu, Hyakurin e tutti gli altri. È finito perché alla fine Manji ha ucciso chi doveva uccidere e basta. E il finale è di una semplice tristezza perfetta, è quello che doveva essere. Un addio che devi dare ma non vuoi. Samura è diventato un dio del disegno, pagina dopo pagina. In un episodio ha disegnato un tizio che trancia una gamba a una donna e poi infila le dita dentro al moncherino, le taglia un seno e spinge una mano intera nel buco, fino in fondo, e tu urli con lei, non puoi fare a meno di sentirla quella mano. Ha disegnato la scena di orgasmo più incredibile che abbia mai visto in un fumetto. Con una bravura che mi ha lasciato stordito. Ve la metto qui. Devo mettervela qui.


L'Immortale è finito.

Quanto è bella questa cosa? Che ti mancano tutti? Come quando arrivi alla fine di Harry Potter e non puoi non sentirti senza un pezzo pensando a quanto ti mancheranno le bacchette e il mantello dell'invisibilità e Hogwarts e tutto il resto. Che cosa farà Hiroaki Samura non lo so e forse non mi importa. Spero solo che non racconti più niente de L'Immortale. Quello scemo - detto con affetto - di Yukito Kishiro doveva lasciare Alita lì dov'era. Invece no. Vabbè. L'Immortale è finito e io credo che sia una cosa bellissima che è finito. Capiscimi. Non sto dicendo che sia brutto che puoi leggere ogni mese storie nuove di Thor o di Tex. Ma è diverso. Io qui sto ammirando la FINE. È la cosa più tremenda e affascinante e importante delle storie. Che finiscono. Lo so che Dylan Dog e L'Uomo Ragno sono nati con lo scopo di non finire mai, ma sono completamente diversi. Anzi, io la trovo commovente questa cosa che non riusciamo a lasciarli andare e a stare senza. Però. Però è anche vero che appartiene al passato questo modo di fare le storie. O forse è che non ci riusciamo più a creare le icone. Facciamo le serie TV che finiscono, magari dopo sei anni, ma finiscono. Facciamo i fumetti come Y-L'Ultimo Uomo o come Saga e sappiamo che finiscono, Locke & Key finisce, Morning Glory finirà. E prima o poi anche Naruto dovrà finire, ma quello è un manga e i manga finiscono. Forse perché è così naturalmente liberatorio arrivare alla FINE, non so.

L'Immortale è finito. E basta. Rileggerlo non è la stessa cosa, non è come la prima volta quando non sai dove stai andando, che ti lasci portare per mano a correre già dalla discesa. Ma in fondo nessuna cosa lo è.